Home Serie A Maschile Lube, sorrisi…europei. Al PalaBarton batte il Tours ed ipoteca la seconda fase di Champions

Lube, sorrisi…europei. Al PalaBarton batte il Tours ed ipoteca la seconda fase di Champions

di Fabio

PERUGIA – Serviva fare quello che alla Lube, in Champions League, riesce ininterrottamente dalla fine del 2018, cioè vincere. E vittoria è stata, nonostante una partenza blanda. La quinta da tre punti su cinque match disputati nell’edizione 2020/2021, che mette la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della competizione al sicuro da sgradite sorprese, garantita dalla certezza di avere comunque un posto tra le migliori seconde anche in caso del sorpasso di Perugia – che sfiderà i cucinieri domani alle 18 – nella graduatoria della Pool B. E la seconda contro i ragazzi di coach Henno, rimasti da soli a sfidare le due italiane nel Girone dopo la scelta dei turchi dell’Arkas Izmir di rinunciare anche ai match programmati al PalaBarton, dopo aver già disertato le prime tre sfide in Francia a fine 2020.

E’ un Tours diverso dalla bolla organizzata proprio dai transalpini: non ci sono Coric in cabina di regia e Wounenbaina in posto 4 (rispettivamente sostituiti da Chauvin e Ventura Machado), ma soprattutto è differente l’approccio dei francesi al match, che in due distinti momenti riescono a prendere margine. La prima volta in avvio (7-11), con il recupero dei marchigiani arrivati subito sul turno di battuta di Simon (aggancio a quota 11 con lo smash di Leal), e la seconda volta sul 17-20, con il servizio del centrale caraibico a metterci ancora una pezza (due aces consecutivi per il 20-20). Ma non basta ancora: il Tours difende tanto e contrattacca con percentuali d’eccellenza (62%) e con l’ace di Graoui su Juantorena e due punti consecutivi di Ventura Machado vola sull’1-0 (22-25).

Suona la sveglia in casa Lube e nelle battuta iniziali di secondo set la squadra di coach De Giorgi prende subito il largo (7-1) grazie alla puntualità del muro (saranno quattro nella frazione, tre quelli di un ispirato Rychlicki). Il Tours si rimette in carreggiata e sostenuto dagli attacchi di Udrys (5 su 8 in schiacciata nel set) accorciano a 2 sul l’11-9 ma Civitanova stavolta c’è, e ritorna subito sul +4 mantenendo costante il vantaggio nella fase centrale del set (17-13, 20-16 e 23-19). Il quinto punto personale nella frazione di Leal – il nono della serata – regala alla Lube la prima palla set, al secondo tentativo un perfetto attacco di Simon (25-20) manda i biancorossi al cambio di campo in situazione di parità. 

Terzo parziale che vede impennarsi la percentuale di errore (saranno 19 quelli complessivamente commessi dalle due squadre, ben otto quelli dei marchigiani al servizio). E’ ancora la rotazione che prevede Simon dai nove metri a dare benzina a Civitanova per mettersi davanti (8-5) ed il vantaggio si dilata (16-11 e 18-12) coi punti di un capitan Juantorena tornato a graffiare come nella gara di andata (sei punti nella frazione col 75% in attacco). Il Tours riesce solo a dimezzare il gap in termini di punti (18-15 con un errore in ricezione dei biancorossi) ma poi cede: è Hadrava – subentrato a Rychlicki – a sbattere giù il 24-20, poi ci pensa Juantorena a griffare il 2-1 (25-21).

Nel quarto coach De Giorgi conferma Hadrava e dopo poco manda a riposare Anzani dando spazio a Diamantini (buon set il suo, 3 su 3 in schiacciata e un muro). Il Tours prova a spaventare i marchigiani (0-3) ma la Lube ha già deciso di non lasciare spazio ad altre concessioni: lo fa intendere la maggiore pressione al servizio (col solito Simon) ma soprattutto Juantorena che timbra una tripletta (attacco e due muri filati su Udrys) buona per proiettare Civitanova sull’11-6. I francesi si aggrappano a El Graoui (6 punti nella frazione) che in schiacciata ed al servizio evita ai transalpini di sprofondare (15-12) ma non basta: gli ace di Simon (21-14) e di De Cecco (due consecutivi per il 24-15) fanno partire i titoli di coda, l’errore in attacco di Udrys (25-15) dà alla Lube il punto che prolunga l’imbattibilità dei marchigiani nell’Europa che conta. 

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