Home Serie A Maschile Il ribaltone è servito: la Lube doma l’Itas in gara 3 e va avanti 2-1 nella serie di semifinale

Il ribaltone è servito: la Lube doma l’Itas in gara 3 e va avanti 2-1 nella serie di semifinale

di Fabio

CIVITANOVA MARCHE – Prende forma il ribaltone Lube nella serie di semifinale. Dopo la sconfitta di sette giorni fa in riva all’Adriatico, e dopo il pronto riscatto di giovedì in Trentino, che ha riequilibrato le sorti del confronto che mette in palio la finale scudetto con un Perugia già qualificato.

Terza gara, e terzo spartito. Evidente la variazione sul tema, dopo l’equilibrio di una gara 1 decisa dai servizi di Lisinac nel quarto e di Lucarelli nel tie-break, e il delitto perfetto di gara 2 con l’assolo della Lube chirurgica in difesa e contrattacco e devastante dai nove metri (10 aces, otto di Simon capace di spaccare il secondo set ed instradare il terzo).
Stavolta è il fare e disfare il leit-motiv della sfida, o perlomeno della prima metà dell’incontro. Con Civitanova che domina una frazione di apertura condotta sin dalle prime battute (8-5 e 16-13) ma si ferma sul più bello, con tre set-point consecutivi annullati dall’Itas trascinata dal solito Abdel Aziz (10 punti nel parziale con tre aces, uno dei quali piazzato proprio nelle fasi conclusive) e glaciale nel piazzare la stoccata dell’1-0 sul 25-27. E con Trento che nel secondo approfitta del momento di sbandamento della Lube mantenendo in mano il pallino del gioco, ma si perde per strada restando vittima dei suoi errori (ben 11 nel set, sei dei quali al servizio senza punti diretti messi a referto) e prestando il fianco al ritorno veemente dei biancorossi, che come giovedì a Trento hanno un Leal in più nel motore (il cubano naturalizzato brasiliano guadagnerà gli spogliatoi con 14 su 23 in schiacciata, quattro muri e due aces).

Rimessasi in carreggiata, la Lube è poi tornata ad essere quella vista ed apprezzata nei – tanti – giorni belli. Che entrata in trance agonistica concede solo le briciole (solo due errori nel terzo, zero al servizio con il ‘bonus’ dei tre aces realizzati), peraltro senza provare a rendere più farraginosa la costruzione dell’attacco ospite cercando con la battuta Kooy (preferito da Lorenzetti a Michieletto e traballante in seconda linea, appena 27% di positive e 9% di perfette) ma preferendo come bersaglio Rossini. E chiude la contesa in crescendo nel saldo offensivo con lo sfavillante 67% di efficacia del set conclusivo, conquistato in scioltezza grazie ad un poderoso break nella fase centrale (16-11).
Discorso a parte merita Simon. Il cubano nel match di Trento aveva quasi praticato uno sport differente, rendendo impossibile qualsivoglia confronto tra lui e gli altri – eccellenti, nel caso del suo dirimpettaio Lisinac – interpreti del suo ruolo. In questa gara 3 non ha fatto sconquassi dai nove metri (cinque errori e nessun punto) ma i suoi 15 punti timbrati – gli stessi di Rychlicki, tre in più di Lucarelli, Kooy e di un Juantorena meno performante in attacco in relazione ai suoi standard ma solidissimo in seconda linea – rimarcano la sua importanza nel gioco biancorosso, supportata dalle cifre statistiche che lo hanno visto chiudere con il 79% su 14 colpi e quattro muri vincenti.

Ora, quarta puntata. Di nuovo a Trento, espugnata da Civitanova la scorsa settimana. Sul piatto il match point per la finale tricolore, come due stagioni fa quando l’Itas, pur col vantaggio del fattore campo, lasciò strada ai cucinieri al quarto incontro. Servirà un mercoledì da leoni per evitare di tornare a Civitanova Marche domenica. Servirà un mercoledì da Lube. Quella originale, che sta facendo capire di non essere minimamente intenzionata, dopo l’eliminazione dalla Champions, ad abdicare tanto facilmente anche in SuperLega.

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